Wednesday 10 February 2016

La sapienza al contrario

“Chi si accontenta gode”; in verità “chi gode si accontenta” (è molto più contento).
“Non c’è il due senza il tre”; “caso mai è il contrario”, come ha detto mio nipote in quinta elementare, con una lucida e spietata logica “ammazzafolklore” (sarebbe ABC della logica, ma il sapiens di solito annaspa nell’astratto).
“Non ci sono fatti, solo interpretazioni”; anche qui è l’esatto contrario, proprio a partire dalle interpretazioni che non sono altro che configurazioni sinaptiche (fatti e niente più: i postmoderni si accomodino pure a combattere contro le R.M.F e le T.E.P.); altro problema è poter sapere se tali configurazioni sinaptiche descrivono adeguatamente la configurazione della materia / energia presente o passata alla quale fanno riferimento. Ma per un’evoluzionista (e per un evoluzionista) andare in affanno davanti alle limitazioni cognitive di uno scimpanzè parlante è ridicolo. Il nostro cervello può capire cose come: “Policleto raggiunse una sintesi perfetta di movimento ed equilibrio”, quello di un pipistrello probabilmente non può farlo; viceversa il cervello di un pipistrello può emettere onde sonore per ottenere al buio una descrizione dell’ambiente e il nostro non ne è capace: si tratta delle capacità cognitive degli animali; anche le nostre hanno limiti insuperabili.