Friday 14 October 2011

Scienza, idealismo e potere


Mentre l'attitudine anti-scientifica degli spiritualisti può essere semplicemente ignorata, crea qualche problema in più la posizione di sospetto che molti antropologi e filosofi hanno nei confronti della scienza. Affronteremo in futuro i nodi teorici più interessanti; mi limito qui al problema specifico del preteso asservimento della scienza al potere. Si tratta di una panzana da sinistrati che hanno fatto veramente il loro tempo (non si vuole negare che qualche episodio in questo senso si verifichi, bensì denunciare la debolezza del concetto generale). È evidente che sia così: qualunque studente / studioso (anche proletario) può agevolmente sbeffeggiare lo scienziato che menta per interessi privati. L'applicazione del metodo è discrimine assai facilmente individuabile.
Viceversa l'idealismo è sempre stata la filosofia del potere e dei ricchi (parentesi per chi non abbia assimilato il Capitale: sì, il potere ce l'hanno i ricchi). Perché dovrei umiliarvi ritenendo necessario mostrare una simile palmare evidenza!? Va beh, lo faccio per i più giovani. L'argomento è il seguente: se non ci possiamo fidare di quanto tutti possono vedere, studiare, analizzare, con metodi assodati, quali memi trionferanno? Quelli di chi ha la voce più grossa: i ricchi e i potenti. È sempre stato così. Idealismo = potere.
Naturalmente non esistono solo l'idealismo e il materialismo (sia chiaro che tutti gli scienziati, anche quelli che non lo sanno, anche quelli che lo negano, sono materialisti, mentre lavorano); ci sono posizioni intermedie: agnosticismi e scetticismi vari che, pure a volte impeccabili, ci servono a poco, quando non sono dannosi nello stesso senso indicato supra (legame astratto - derivante dalla posizione teorica stessa - con il potere).

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