Monday 23 February 2009

Emergenzaaaa!!!!


La parola emergenza è un esempio di utilizzo non comune di una voce quotidiana; essa infatti in filosofia e nella teoria dei sistemi non è usata nel significato di “circostanza o eventualità imprevista, spec. pericolosa”, bensì nel senso tecnico che riassumo basandomi su Boncinelli 2004, 95-96, con qualche modifica:
la realtà si articola su un certo numero di piani diversi. Gli esseri viventi sono fatti di organi e tessuti e questi di cellule; le cellule viventi e tutti i corpi estesi, animati e inanimati sono fatti di molecole e queste di atomi; gli atomi non sono a-tomi (etimologicamente), dato che sono aggregati di particelle elementari, le quali a loro volta sono costituite di particelle ancora più elementari. I vari piani della realtà hanno proprietà diverse e si possono descrivere utilizzando terminologie diverse (sempre partendo dagli esseri viventi si può procedere anche nella direzione opposta arrivando ad esempio ai comportamenti animali, alle società umane, alla storia etc.). Le molecole hanno proprietà diverse dagli atomi e questi dalle particelle elementari che li costituiscono. Le cellule presentano proprietà che, sulla base delle proprietà delle molecole che le compongono, risultano inattese; così ad esempio la vita è una proprietà della cellula o di un intero organismo pluricellulare, e non ha senso riferirla alle sue singole molecole. Le proprietà che si manifestano in un certo piano di realtà ma che sono assenti in un piano inferiore sono state chiamate propietà emergenti. Abbiamo quindi l’emergenza di proprietà inaspettate (le proprietà emergono, saltano fuori inaspettate). Fine della parte in cui riassumo Boncinelli.

Aggiungerei:
giochicchiando scioccamente o disonestamente sull’emergenza molti pretenderebbero di negare il determinismo; ancora una volta vi è una sciocca o disonesta confusione tra ontologia e gnoseologia; le proprietà sono inaspettate per te (e anche per me), umile primate, dotato di facoltà cognitive geneticamente determinate e limitate; non sarebbero certo inaspettate se tu conoscessi la posizione di tutte le particelle dell’universo e tutte le leggi che governano le loro interazioni (cfr. Laplace, ovviamente; v. anche qui).

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